Che Beviamo Oggi? Ep. 2 Le Bitter - Organic Beer

Che Beviamo Oggi? Ep. 2 Le Bitter

Dopo aver parlato delle IPA, passiamo a uno stile sempre legato al mondo britannico e scopriamo le Bitter, sicuramente meno diffuso in Italia rispetto alle “cugine” ma comunque tradizionale e tuttora in evoluzione.

In realtà le due tipologie di birra sono strettamente connesse tra loro. Le India Pale Ale erano birre assai richieste nell’800 dalle colonie inglesi, con una spiccata nota amara data dal luppolo che, grazie alle proprietà antiossidanti, riusciva a mantenere la freschezza del prodotto per tutto il viaggio verso le colonie più remote.

Se vuoi saperne di più sulle IPA è il tuo giorno fortunato perché ne abbiamo parlato recentemente.

Si narra che durante un viaggio verso le Indie, un carico di India Pale Ale naufragò nei pressi di Liverpool. Fu recuperato efficacemente e gli abitanti della zona ebbero la possibilità di provare questo stile di birra di norma destinato all’esportazione.

Fu assai gradita e i birrifici locali decisero di produrla anche per il mercato interno, tuttavia venne leggermente riadattata, diminuendo la quantità di luppolo presente. La birra mantenne comunque un significativo grado di amaro, posizionandosi in generale tra i 25 e 35 IBU.
Nasce così la Bitter.

Da fine 800 si iniziò a usare il termine Bitter per indicare questo nuovo stile di birra, in principio servita solamente alla spina. È intuibile che si tratti di un prodotto che prende spunto da stili già esistenti sul territorio e per questo fu subito accolto calorosamente dal pubblico britannico.

Nonostante l’origine del prodotto abbia una base ben solida e definita in uno stile affine che è quello delle Pale Ale (birre chiare con nota maltata presente), è evidente come sia diventato nel tempo uno degli stili più amati in Gran Bretagna, con un corpo più leggero delle Pale Ale e un grado alcolico più basso che la rende tutt’ora decisamente beverina.

3 is Bitter than 1

Nello stile, già ampiamente influenzato dalla tradizione inglese, si trovano delle sottocategorie che portano con sé leggere differenze. Abbiamo infatti le Ordinary Bitter, le Best Bitter e le Strong Bitter.

Le Ordinary Bitter vengono considerate delle “session beer” ovvero con corpo leggero e a bassa gradazione alcolica (intorno ai 3-4 gradi) e un colore chiaro.

Le Best Bitter si posizionano un gradino più in alto per quel che riguarda l’impatto alcolico presente nel prodotto, e con una base maltata più presente e un colore che tende all’ambrato

Le Strong Bitter invece come si deduce sono le versioni più alcoliche, dove l’equilibrio di malto e luppolo varia dal bilanciato all’amaro.

A cosa abbiniamo le Bitter?

Le Bitter sono birre con colorazione dal chiaro all’ambrato/ramato scuro. Si percepiscono sentori erbacei che lasciano spazio a note di biscotto, caramello e frutta secca. Un finale secco e amaro conclude la bevuta e invita al sorso seguente. Consigliamo abbinamenti con piatti di carne come pollo o maiale arrosto.

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